Fabiola

E come si chiamerà la sorellina?
Fabiola
Come si chiama?
Fabiola
E quando crescerà, come la chiamerai?
Fabiola

Lasciali parlare, tu sei il mio sangue.
Se sentirai dolore o fame, lo sentirò anch'io.
E ho sentito di non esserci per te, ma
Ogni sei gennaio affronto le mie paure
Ogni regalo che impacchetto mi ricorda che non so nulla di te
Quando lo apro odio vederti fingere
No, se muoio che non c'è più niente da dire, no
Qual è il piano, dimenticare tutto quello che ho perso e non cambiare?
Tu sei la mia metà, riunisci tutte le cose buone di mamma e papà
Posso solo giurare
E quando non ci sono più so bene che nei tuoi occhi le ritrovo
E mi dispiace, non capisco, è viscerale.
Fabi, sei così sboccato perché ti ho insegnato io a parlare.
Il tuo modo di fare è il tuo modo, anche se ti ho insegnato a camminare
Ma l'hai imparato guardandomi scappare e urlare
Ora immagino quella telefonata in vivavoce
Non sapevo che mi avessi sentito piangere sul divano.
Non ti ho visto crescere perché sono cresciuto io, e non nel modo migliore.
Era tutto più semplice quando condividevamo il letto a castello.
E ora, manda un grande abbraccio alla sorellina.
Ahi!
E un grande bacio alla sorellina, com'è?
Vediamo, quanto le vuoi bene?

Molto, ma male
Mamma, raccontami come sono stati gli anni '70 in Venezuela con quattro sorelle.
Papà, raccontami com'erano gli anni '60 a Somosierra con quattro fratelli"?
Vediamo se imparo qualcosa
Fabi, non abbiamo mai parlato di come è cambiato l'atteggiamento della nonna.
Né di quel ragazzo, quello che ti rendeva triste a scuola...
E del fatto che ogni 13 novembre piove sempre, sempre...
È pazzesco, è come se ci dicesse qualcosa...
E l'ho sentito piangere da qui la notte in cui ho chiesto perdono
E tu mi hai sorriso come se non fosse passato un solo giorno.
Tu sei il mio sangue
Se sentirai dolore o fame lo sentirò anch'io

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